Yryr Terzian

A Yryr Terzian

Gli anni sono passati.
Nella tua prefazione a un libro
il ricordo di te.
Hai avuto un posto importante
accanto a Franco Basaglia, Yryr Terzian.
Hai ceduto alla vita
la tua vita.
Agli altri hai dato tutto per il niente
tenendo solo il basco che non lasciavi mai.
Eri del popolo, si diceva in quegli anni,
hai aiutato molte persone a vivere
tirandole via dalla morte.
Ti si incontrava spesso a Piazza delle Erbe
poveramente vestito, tutto
al contrario dell’intelletto.
Andavi a trovare un vecchio amico
uscito dal carcere grazie a te
che aveva una piccola libreria
in una stanzetta a piano terra
che si affacciava a piazza delle Erbe.
Con Basaglia amico di scuola e di strada,
avevi lottato intervenendo con la tua
autorità al suo fianco.
Lo avevi assistito durante la malattia
nelle notti all’ospedale di Borgo Trento
e avevi pianto durante
una conferenza commemorativa
alla libreria “Rinascita “ di Verona,
invano parlando cercavi
di contenere i singhiozzi
e con il pugno ti asciugavi le lacrime.
Amico di Sartre e di tutti quelli
che amavano la libertà, la giustizia e la vita,
arrivato alla massima carica di Rettore
dell’Università di Verona,
ti incontravo alla mensa dell’Ospedale
che attendevi in fila il tuo turno
con il vassoio tra le mani.

Non hai usato il tuo potere
a fini personali ma per migliorare
le condizioni dei più deboli.
La morte ti colse all’improvviso,
al lavoro.
Il tuo non fu un funerale alla Basaglia
di cui eri stato all’ombra
ma una cosa tutta familiare
quasi sconosciuto e la cronaca
ti ricordò solo perché Rettore
non per gli altri più grandi meriti.
Così è capricciosa la vita
per chi cede se stesso agli altri
conservando l’amore e l’affetto
guardando lontano, oltre
il secolo in cui vive.
Hai contribuito a far progredire
la civiltà nel nostro paese
lottando da antica data
per la chiusura dei Manicomi
con ogni tuo atto quotidiano di vita,
all’ombra incoraggiando chi,
attaccato a 360°,
a volte cedeva alla sconforto.
Hai sostenuto con la tua capacità
tecnica e politica l’uomo
nelle mani del Fato destinato
a cambiare la vita di milioni
di persone.
Per caso la tua prefazione
in un libro rinvenuto nel cercare altri libri
mi ha fatto tornare indietro decenni
restituendomi la tua illuminante figura
che ho amato timidamente e rispettato.

Caltagirone, 2000.