Siamo degli emigranti ritornati

Siamo degli emigranti ritornati.
Non ci ha trattenuto il canto delle sirene
nei posti bellissimi dove abbiamo vissuto.
L’idea del ritorno ci ha guidato
ora tornati abbiamo scoperto
un’altra angoscia forte
come quella della partenza:
l’angoscia del ritorno.
Se i posti sono gli stessi l’ambiente
è cambiato.
C’è entrato nel sangue
altro modo di vita
e non riusciamo a riadattarci.
Le carezze dei parenti
leniscono un poco
questo nostro dolore.

Cantavo il dolore dell’emigrato
costretto a lasciare la terra nativa,
ora canto il dolore
di chi ritornato non s’adatta
e sente nel sangue le voci
dei posti dove è vissuto.
Non è bestemmia questa
ma scoperta amara
distruttrice di miti.

Mi sento senza patria.

Su questo treno ora ritorno
al Nord per pochi giorni
dove ho vissuto anni.
La bella Verona è un richiamo
troppo forte per dimenticarlo.

L’indomani sempre sul treno
alla stazione di Firenze

Forse sto mitizzando Verona
come quando mitizzavo Siracusa?
I posti si vedono attraverso
lenti di miti?
Ne abbiamo tanto bisogno che poi
al contatto con la realtà ci deludono?
La caduta dei miti è indispensabile
per la scelta di dove vivere.
Si deve passare da certe esperienze
per poterle superare.
L’angoscia della partenza è
stata annullata dall’angoscia
del ritorno.