L’affacciarsi alla vita, i miti dell’infanzia,
le strade dolorose e gioiose, come ad un compito
chiamati da noi scelto, che ci portano lontano
e noi ce li porteremo dentro
come traditori da necessità sospinti
per adempiere a qualcosa che ci superi
mentre guerre morti pianti miserie
ci passano accanto e partigiani lottiamo
per il bene e il giusto, decisi però al nostro fine.
A noi esuli tombe ci aspettano
in luoghi sconosciuti
consapevoli
che i destini sono mutati e che l’Europa
è ora la nostra grande patria
e dobbiamo ripensare i confini
e con essi il sentimento dell’esilio.
Ci ha unito la parola Italia e il sentimento
comune d’appartenenza a una terra,
ci unisce ora la parola Europa e il sentimento
comune d’appartenenza a una terra
più grande e ricca, di cui bisogna conoscere
linguaggi e storia.