Giornate assolate di festa

Giornate assolate di festa
avanti a te il porticciolo di Ulisse
barche navi ad ormeggiare sul mare quasi immobile
sul mare aperto piccole onde s’infrangono
originando bianche spume subito sommerse
da altre onde.
Altre onde s’alzano ad abbracciare gli scogli neri
di lava aprendosi in bianco manto
che scivola nella mancata presa dell’abbraccio.
Un gatto grigio elegante attraversa la strada
e avanza sul marciapiede, silenzioso.
Squilli d’uccelli, voli di gabbiani, piccioni neri che beccano miche,
verde di pini e abeti, sventolare di bandiere.
Sorridente il mondo vive attorno
al porticciolo.
C’è una immobilità nell’aria
anche nella vita movimentata che si ripete
e cambia ogni giorno.
C’è una aderenza d’amore che scivola
nel movimento della vita
anche nel dolore del piccione zoppicante
che si trascina verso il cibo,
c’è una memoria apparentemente non visibile
nelle cose, una storia che il piccione giovane,
nero luccicante sornione sprizzante gioia
nell’eleganza dei movimenti,
costruisce.
Altri porti altri mari altri laghi
altri amori qui e altrove,
nel porticciolo d’Ulisse
tanti Ulisse sono passati
tanti Ulisse verranno
anche se cambieranno nome,
vivrà anche il sonno che
velerà la vista.

Primavera 1998