Festa dei morti facevi il compleanno

Festa dei morti,facevi il compleanno.
Verrò fra poco a portarti i fiori
e a farti gli auguri.
Non sarà come l’anno scorso
festeggiato a tavola dai figli e dai nipoti
e allegro sorridevi, tu,
esperto nelle occasioni a inventare
rime poetiche per i commensali.
Nella tua ultima casa ci accoglierai sull’uscio,
inginocchiati diremo le preghiere
e tra una lacrima e un sorriso ti chiacchiereremo.

Accanto ti è la mamma,
a lei ti sei ricongiunto in questa casa
già pronta anche per te, come hai voluto,
rimasta per molti anni vuota e la mamma sola.
L’anno scorso in questa stessa data la guardavi,
osservavi il tuo nome,cognome
e la data di nascita, 01-11-1912,
scritti a caratteri d’oro sulla lastra di marmo nero;
mancava un’altra data
che ha dovuto attendere a lungo, 32 anni,
ma adesso la leggo, 3 marzo 2003,
e la tua storia si è conclusa.

Nell’ultimo anno zoppicavi,
col bastone ti trascinavi,
i figli e i nipoti ti davano la mano
e con il loro aiuto avanzavi
passo dopo passo
portando il corpo dal letto alla tavola,

questo tuo corpo che ha combattuto otto anni di guerre,
in Libia, in Albania, in Grecia,
che è stato prigioniero dei tedeschi
nei campi di lavori forzati,
che ha sofferto freddo, sete e fame.
Pesavi 35 chili quando sei tornato dalla guerra
e hai ricominciato a costruire la tua vita dal nulla.

Caltagirone, 3 Aprile 2004