Dalla finestra vedo Caltagirone arrampicarsi sui colli

Dalla finestra vedo Caltagirone arrampicarsi sui colli,
accanto l’Etna bianco-oro fuma nel cielo turchino
più in là brilla il mare di Catania, di quà quello di Gela,
e lontano tu, Stoccolma, Helsingborg, il mare di Orust e
altre isole e battelli solcano la verde Primavera,

ogni cosa che veda o faccia è filtrata dai tuoi occhi,
se tu arrivassi! se io partissi verso te!
paesaggi mediterranei e paesaggi nordici s’abbracciano e si confondono
in giochi di sguardi e labbra, di ventri e gambe che si chiamano,
ritmi irrefrenabili linguaggio profondo di vita,

sei il chiodo fisso, il senso che ad ogni passo
interrogo, misura di tutte le cose,
hai l’età del mondo, la tua casa è il cuore
dell’umanità che ad ogni vita si ripete,
non c’è rinascita senza te

solo ammassi di materia in travaglio
a te anelanti,
per questo hai il dolore della solitudine
la gioia dell’intimità, la forza creatrice
di fantasia e sentimento che vede oltre la ragione.