Cumulo di memorie l’uomo
basta una lieve brezza
per sollevare le ceneri dei ricordi
aprire mondi ed emozioni.
Esistenze sconosciute s’incontrano
per le strade gli sguardi s’incrociano
seccata aspetti poggiata al muro
del marciapiede seccata stanca
delusa. Io passante frettoloso
con le scarpe appena appena comprate
corro all’aliscafo per recuperare
il tempo perduto per l’imprevisto
delle scarpe rotte.
Incrociamo gli sguardi e una scintilla
d’emozione sorge
subito spenta dai passi che avanzano.
Scendere dall’aliscafo è stata un’avventura
l’aliscafo che sale e si trascina in alto la scala
per l’onda che monta improvvisa
per qualche nave entrata in porto.
E’ un rincorrersi d’onde che sbattono
l’aliscafo, pronto il personale è salito
a soccorrere l’uomo col bimbo in braccio
togliendogli il bimbo e portandolo
a terra mentre il padre veniva
aiutato a scendere.
L’aliscafo è pieno di gente. Le luci
sono accese dentro e fuori.
L’aliscafo cammina sobbalzando
salendo e scendendo al movimento delle onde.
Fuori il ricamo delle luci di Messina
continua a stupirmi.
Il mare è un ’ immenso buio.
Mi guardo intorno cercando dove
posare lo sguardo qualcuno con cui
comunicare. Coppie abbracciate
sorridono.
Poco distanti arabi parlano nella
loro lingua che si mischia al dialetto
messinese e all’italiano di altri passanti.
L’aliscafo arriva al porto di Reggio Calabria
tra sobbalzi luci e linguaggi diversi.