Tramonto o Alba

Grida laceranti di gabbiani
rompono i timpani
fuggono nell’aria confusa
di un tramonto o di un’alba
della fine o dell’inizio di vite
svolazzanti sopra nuvole bianche alte,
castelli incantati di fate e principi
castelli in cui entriamo timorosi
con lacrime e felicità che svaniscono
al di là di un tempo
che trascorre in pochi secondi
la durata di un’esistenza.
Davanti agli occhi una linea
confusa tra mare e cielo su cui
corriamo senza ostacolo,
vacilliamo danzando
la gioia che ci vive in libertà d’espressione
al di sopra d’ogni limite e confine,
abbiamo raggiunto l’aspirazione impossibile
per ogni uomo in terra
e doniamo petali
all’umanità che cerca pace e
si trova sempre in guerra
a chi muore nel tentativo di travalicare
frontiere per amore
a chi si chiude e si confina spaventato
dallo straniero.
Alba o tramonto
corriamo su strade sconosciute felici
e confusi orologi impazziti
in bianchi castelli
rapiti dal vento che ci modella
sempre diversi ma uguali negli slanci
che fondono corpi e anime
di paesi e linguaggi diversi.
Non abbiamo paura
l’amore ci protegge, non esistono
nemici lungo le strade che percorriamo
alzando incroci di braccia e mani
di tutti i colori e odori aspettando
chi ci verrà a trovare
dentro aeroporti e ferrovie e strade.
Alba o tramonto
inizio o fine
si confondono
appena appena vedendosi
e noi fuggiaschi d’amore
su linee d’orizzonti infinite compenetrate,
felici rose senza spine
vellutate profumate
che si spargono in tutto il mondo
e in ogni battito di cuore.