E ancora in questa notte

E ancora in questa notte il mio cuore
scoppia dei ricordi di quella sera.
Passi su passi ripetuti a non finire
sul corso e sull’asfalto
e noi due alberi rosicchiati
dalle formiche della passione.
Formiche cieche e affamate !
Non vedono più oltre il passo dell’amato
e pretendono d’essere onniveggenti.
Odore salmastro proveniva dal mare
e riempiva l’aria e si appiccicava
sulla pelle dei nostri visi e sulle labbra
dove lo coglievamo.
Corso Umberto si distendeva nella sua
lunghezza di fronte a noi.
Parlavamo della primavera e dei suoi fiori.
Aprile Maggio, tulipani e margherite
che riempivano i prati, fiori
che avrei trasformato in ghirlande
per i tuoi capelli e collane e bracciali
per il tuo collo e i polsi di pelle
levigata dalle acque profumate
della tua adolescenza, e ti vedevo
immagine policromatica, sgargiante,
danzare insieme a me
sui bianchissimi cotoni del cielo.
Il freddo asfalto delle strade illuminate
a neon ci conduceva alla fine del nostro viaggio.
Ora penso che anche la sofferenza
ha una sua bellezza, la sofferenza
d’amore in due giovinetti
nell’aria rinata d’una primavera
delle moltissime che affollano due vite
che fa credere all’amore
e sostanzializza la fioritura.